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Alto Frignano: SNAMI in agitazione e prossimo allo sciopero a Modena

  • 21 ore fa
  • Tempo di lettura: 2 min


Emergenza nell’emergenza: l’AUSL di Modena taglia i medici 118 nell’Alto Frignano. Ecco cosa sta succedendo


In piena estate e senza un’alternativa credibile, l’Azienda USL di Modena ha deciso di interrompere dal 1° luglio 2025 la presenza del medico di emergenza territoriale 118 nell’area montana dell’Alto Frignano, un territorio complesso, isolato e difficilmente raggiungibile nei tempi richiesti dalle emergenze sanitarie.


🔴 Cosa è stato cancellato

Parliamo della medicalizzazione del soccorso, ovvero della possibilità di avere un medico a bordo in caso di infarto, ictus, traumi gravi, arresti cardiaci in tempi celeri.Una funzione essenziale che da anni veniva garantita attraverso un progetto regolare e formalizzato, che aveva anche sanato pratiche precedenti (come l’uso improprio dei medici di guardia su ambulanze) e che consentiva di formare una vera équipe di soccorso avanzato medico-infermieristica in loco.


⚠️ Cosa ha fatto l’AUSL

L’Azienda ha comunicato ai medici coinvolti con poco piu' di una settimana di preavviso, che i contratti non sarebbero stati rinnovati. Nessun piano B credibile, nessuna copertura alternativa realmente in grado di sostituire il medico negli stessi tempi. Solo un generico riferimento all’automedica di Pavullo, che però si troverebbe a coprire da sola oltre 600 km² di territorio montano.


❗ La reazione dei medici e del sindacato SNAMI

SNAMI ha proclamato lo stato di agitazione e ha chiesto la procedura conciliativa in Prefettura. Durante l’incontro, l’AUSL ha confermato la cessazione del servizio, nonostante le richieste di mantenere almeno una copertura provvisoria fino a settembre.Il tentativo di conciliazione si è concluso negativamente e quindi SNAMI procederà verso lo sciopero.

E solo dopo, in fretta e furia, l’Azienda ha iniziato a parlare di ricollocazioni, come se l’interesse a tutelare i professionisti fosse emerso all’ultimo minuto.


🤨 Ma la cosa più grave è un’altra

L’AUSL non ha mai trasmesso formalmente i dati,. Ha cioè sospeso un progetto legittimo prima di verificarne in maniera precisa e condivisa l’efficacia, mentre si può legittimamente dubitare della liceità stessa della decisione di interrompere un servizio essenziale come la presenza del medico di emergenza territoriale.


🤔 E adesso?

I medici coinvolti, già pronti a lavorare altrove, si chiedono se valga la pena continuare a operare in un sistema sanitario governato in questo modo. E SNAMI non intende restare in silenzio: sono state attivate iniziative ivi compresa la petizione con raccolta firme e informazioni. Oggi SNAMI ha riscontrato anche la lettera del direttore generale dell' ausl di modena.




 
 
 

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