Sciopero Nazionale Medicina Generale 5 Novembre 2025 - SNAMI Emilia Romagna: rischio concreto privatizzazione MMG
- 13 ott
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“ Proclamato lo Sciopero di tutta la medicina generale in tutta Italia: Medici di Famiglia – Guardia Medica – Medici 118 e Medici degli Istituti Penitenziari incroceranno le braccia il prossimo 5 novembre contro questa deriva sull’intera medicina generale.
Il Ruolo Unico di Assistenza Primaria (fusione di medici di famiglia e guardia medica la vera piaga che fa scappare i giovani medici lasciando i cittadini in balia del caos.. Politica sorda ignora l’elefante nella stanza e vuole tirare dritto – in Regione Emilia-Romagna arrivata alla OO.SS. la nuova Bozza di Accordo Regionale che non faciliterà le cose ”
Bologna, 13 ottobre 2025 — SNAMI Emilia-Romagna comunica di aver ricevuto dalla Regione la bozza di proposta di accordo regionale. Una prima, doverosa analisi tecnico- organizzativa ha evidenziato molteplici criticità che saranno portate al tavolo di confronto del 23 ottobre. Diverse proposte paiono difficilmente accettabili nell’intero impianto che ripercorre per alcuni settori, logiche già vissute e fortunatamente superate, che nessun medico intende subire nuovamente.
Ma il nocciolo rimane nelle cure primarie: “Si continua a ignorare l’elefante nella stanza, Il cosiddetto ruolo unico, così come delineato, non è applicabile: far diventare tondo ciò che è nato quadrato non sarà facile, regione ripropone addirittura di inserire i CAU – già nei fatti disconosciuti anche dai firmatari - tra i compiti obbligatori per i prossimi medici di famiglia” – con questi presupposti margini di “common ground” sempre più difficili - dichiara il Direttivo regionale SNAMI Emilia-Romagna.
La professione di medico di famiglia del sistema pubblico era già in una grave crisi di attrattività – oggi con Ruolo Unico il colpo di grazia.
Questo scenario sta facendo crollare alcune certezze e venir meno diversi tabù fino ad ora consolidati, tra questi per esempio non si può più escludere e sono sempre di piu’ i medici che valutano la creazione di un sistema di cure primarie alternativo e privato nel quale i medici possano fare i medici e non siano costretti a subire una trasformazione da professionista a impiegato sommerso di burocrazie insensate e oggi anche con l’obbligo di andare a fare ore di qua e di la di giorno e di notte, nei feriali e nei festivi, per stipendi tra i più bassi d’Europa e in ragione di un modello imposto che non ha mai trovato reale condivisione.
SNAMI Emilia-Romagna ribadisce la preferenza per soluzioni dentro al Servizio Sanitario, ma non nasconde “grave preoccupazione per l’impianto attuale dell’ACN e della bozza regionale” e non esclude, se non vi saranno correttivi sostanziali, di dover assecondare le richieste di valutazione di modelli alternativi. “Non è una minaccia: è la presa d’atto di un sistema che, con regole indigeste e compensi non congrui, allontana i giovani e rende inospitale la permanenza di chi già lavora. Senza attrattività e sostenibilità reale, i primi a pagarne il prezzo saranno i cittadini, ma soprattutto in tanti a parole dicono di volere il servizio pubblico, ma nei fatti le azioni agite spingono sempre piu’ i medici e gli infermieri verso un sistema privato”
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