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SNAMI Emilia-Romagna: “Stop immediato all’apertura del +20% sui massimali dei medici autolimitati: colpiti diritti acquisiti e colleghi in maggiore fragilità”

  • 26 set
  • Tempo di lettura: 2 min

 

COMUNICATO STAMPA

SNAMI Emilia-Romagna: “Stop immediato all’apertura del +20% sui massimali dei medici autolimitati: colpiti diritti acquisiti e colleghi in maggiore fragilità”Bologna, 26 settembre 2025

SNAMI Emilia-Romagna esprime forte contrarietà alla modifica rilasciata il 24/09/2025 sull’applicativo ARA – Anagrafe Regionale Assistiti che pur introduce una corretta gestione separata tra medico corsista (con massimali specifici da ACN e Intese regionali) e medico titolare già autolimitato (volontariamente) e che, per questi ultimi, apre il contenitore delle deroghe nella misura del 20% una volta raggiunto il massimale di autolimitazione, richiamando l’art. 38, comma 3 del nuovo ACN.

“In pratica con questa modifica anche i medici di famiglia che fino ad ora avevano potuto optare per un massimale di pazienti limitato spesso conseguente a problemi familiari o di salute del medico, si costringe lo stesso ad accollarsi ancora piu’ pazienti anche contro la volontà del medico che spesso non ha la concreta possibilità di gestirli  ” – dichiara il Presidente Regionale di SNAMI Emilia-Romagna – Dr. Roberto Pieralli.

“Anche solo richiamandosi al buon senso del padre di famiglia è evidente che i colleghi con autolimitazione del massimaledifficilmente potranno accettare una crescita del 20% degli assistitiproprio per le ragioni per cui è stata concessa l’autolimitazione(figli piccoli, assistenza ex L. 104/1992, condizioni personali e familiari critiche)”, dichiara Pietro Pesaresi, Presidente SNAMI Rimini-Ravenna e Vicepresidente Regionale SNAMI Emilia-Romagna.“Questa misura lede un diritto acquisito e scarica sui professionisti più esposti un onere organizzativo e clinico incompatibile con le tutele riconosciute.”

SNAMI rileva inoltre che la giustificazione addotta – la “applicazione dell’ACN” – non regge: si registra infatti il paradosso per cui alcuni articoli del nuovo ACN vengono applicati solo ai neoconvenzionati del Ruolo Unico, mentre altri sono estesi a tutti i MMG. Un’asimmetria che genera incertezza regolatoria e impatta negativamente sulla programmazione degli studi e sulla qualità assistenziale.

Perché la misura è inaccettabile

  • Vulnus ai diritti acquisiti: l’autolimitazione è un istituto con finalità protettive, non un “tappo” aggirabile con deroghe automatiche che riversano centiaia di pazienti sul medico.

  • Rischio organizzativo e clinico: l’incremento forzoso degli assistiti compromette continuità e sicurezza delle cure, specie nei contesti già in sofferenza.

  • Disparità applicative dell’ACN: applicazioni selettive e non omogenee generano inequità e contenzioso.

  • Impatto sui professionisti fragili: misura quasi punitiva verso chi ha documentate esigenze familiari o personali tutelate dalla legge.

Le richieste di SNAMI Emilia-Romagna

  1. Sospensione immediata della procedura ARA che apre il +20% di deroghe sui massimali autolimitati.

  2. Applicazione omogenea e coerente dell’ACN su tutto il territorio regionale, senza asimmetrie tra categorie di MMG.

  3. Tavolo tecnico urgente Regione–AUSL–OO.SS. per definire linee operative rispettose dei diritti dei medici e della sicurezza dei pazienti.

  4. Moratoria su qualunque incremento automatico degli assistiti in presenza di autolimitazioni connesse a condizioni tutelate (es. L. 104/1992).

SNAMI Emilia-Romagna ritiene questa scelta ingiusta, intempestiva e pericolosa per l’equilibrio del sistema che ha evidentemente interesse a “rimpinzare” di pazienti i pochi medici di famiglia rimasti data la fuga dalla professione conseguente alle nuove misure di questo ACN 

SNAMI Emilia-Romagna

 

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