Replica al comunicato dell’Assessorato alle Politiche per la Salute sulla revisione delle prescrizioni mediche🔴 Altro che coinvolgimento: medici e sindacati all’oscuro.
- 25 lug
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COMUNICATO SNAMI EMILIA-ROMAGNAReplica al comunicato dell’Assessorato alle Politiche per la Salute sulla revisione delle prescrizioni mediche🔴 Altro che coinvolgimento: medici e sindacati all’oscuro. La Regione scarica il caos su chi cura i pazienti ogni giorno
SNAMI Emilia-Romagna respinge con fermezza quanto dichiarato oggi dall’Assessorato regionale alle Politiche per la Salute in merito alla revisione del catalogo delle prestazioni prescrivibili da parte dei Medici di Medicina Generale (MMG).
Siamo stati coinvolti talmente tanto che né i medici né le organizzazioni sindacali sono stati minimamente informati nel merito dell’aggiornamento, né delle sue tempistiche, né tantomeno del contenuto tecnico che ha portato all’ennesima limitazione del nostro ruolo professionale. Unica comunicazione, una email a cose fatte ai soli medici della romagna.
Apprendiamo con sconcerto che la Regione sostiene di voler “tutelare il ruolo del medico di medicina generale” mentre, nello stesso testo, inserisce frasi come:
“Visite di secondo livello: esami che vengono richiesti normalmente a seguito di visite specialistiche e che non devono essere richieste direttamente dai pazienti, ma dagli specialisti.”
Con questa formulazione, la Regione Emilia-Romagna travalica i limiti del rispetto istituzionale e lascia intendere una visione profondamente sbagliata e inaccettabile del medico di famiglia, ridotto a mero esecutore di volontà altrui, o peggio ancora, a un passacarte incaricato di validare le richieste di pazienti che si presentano con pretese proprie piuttosto che con indicazioni ricevute da specialisti del privato convenzionato, o tramite canali extra-SSN.
Ribadiamo con forza che le prescrizioni sono un atto medico, non una formalità burocratica:
Le richiedono i medici, non i pazienti.
I medici – specialisti o MMG che siano – agiscono in autonomia professionale, come previsto dalla normativa nazionale e dai codici deontologici.
Nessun gruppo tecnico o tavolo CUP può arrogarsi il diritto di restringere per via amministrativa il raggio d’azione clinico del medico.
Queste limitazioni non fanno altro che scaricare sulle spalle dei medici di famiglia il caos creato da anni di politiche sanitarie inefficaci, e con questo ulteriore balzello, la pretesa di ridurre la lista di attesa sarà invece un aumento esponenziale delle prescrizioni di visite specialsitiche per convalidare una ricetta magari di un altro specialista privato.
Invece di risolvere i problemi strutturali, si punta il dito sulle prescrizioni dei MMG, imponendo ulteriori vincoli e blocchi, spesso incomprensibili, generando un effetto domino di disagi per i pazienti e tensioni nella relazione di cura.
SNAMI Emilia-Romagna chiede alla Regione:
di ritirare immediatamente queste restrizioni unilaterali,
di convocare un tavolo vero, trasparente, con rappresentanze sindacali effettivamente coinvolte,
di rimettere al centro la dignità professionale dei medici,
e di smettere di trattare la medicina generale come un tappabuchi amministrativo del sistema sanitario regionale.
La libertà prescrittiva del medico è un presidio di tutela per il cittadino, non un orpello da comprimere per fare quadrare i conti.
Bologna, [25 luglio 2025 SNAMI Emilia-Romagna
Il comunicato della Regione in risposta al primo di SNAMI ER
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