“Regione Emilia Romagna blocca la prescrizione di oltre 2.100 esami ai Medici di Medicina Generale: è caos e danno ai cittadini”
- 25 lug
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🔴 COMUNICATO STAMPASNAMI EMILIA-ROMAGNA: “Regione blocca la prescrizione di oltre 2.100 esami ai Medici di Medicina Generale: è caos e danno ai cittadini”
Bologna, 25 luglio 2025SNAMI Emilia-Romagna esprime forte preoccupazione e protesta formale per l'ennesima decisione unilaterale assunta dalla Regione Emilia-Romagna che, senza alcun preavviso né confronto sindacale, ha rimosso dalla prescrivibilità da parte dei Medici di Medicina Generale (MMG) oltre 2.100 prestazioni sanitarie, spostandole dal Catalogo SOLE generale al Catalogo dell’Alta Specialità.
🔍 Si tratta di esami di laboratorio, diagnostici e specialistici anche di uso comune, per i quali i MMG non potranno più utilizzare il ricettario dematerializzato, essendo costretti – ancora una volta – a inviare il paziente dallo specialista solo per accedere a esami anche elementari, o a ricorrere a carta bianca, con tutti i disagi che ne conseguono. Immaginate il caos per i pazienti che provengono già da uno specialista, magari del privato convenzionato, che ha suggerito alcuni esami non potendoli prescrivere direttamente se non su ricetta bianca a pagamento, e che devono andare dal medico del servizio pubblico per la prescrizione. Ecco: con questo nuovo balzello regionale, il cittadino oggi andrà dal medico di famiglia che non potrà prescrivere l’esame suggerito e dovrà chiedere un’altra visita specialistica , sperando di trovare un posto entro il secolo in una struttura pubblica, perché un altro specialista possa prescrivere quello che un altro specialista aveva già suggerito.
Il Ricettario SSN infatti, e’ un “blocchetto di assegni” che solo i medici dipendenti o incaricati tramite gli Accordi Nazionali possono avere, per prescrivere a carico del servizio pubblico, mentre i medici delle strutture private convenzionate non possono avere questo “blocchetto di assegni” a carico del pubblico, evidentemente.
❌ Una simile misura:
Non capiamo che fondamento normativo abbia;
si aggiunge ai precedenti “tendini prescrittivi” già imposti, creando un effetto cumulativo insostenibile;
limita l'autonomia clinica del medico, ledendo la libertà prescrittiva e il rapporto fiduciario con il paziente con il quale il MMG dovrà dire che non ha modo di aiutare il paziente;
produce un caos organizzativo, costringendo il MMG a demandare ogni indagine anche suggerita da colleghi privati convenzionati;
sovraccarica inutilmente le strutture specialistiche, già sotto pressione per carenza di organico e liste d’attesa.
📉 Il risultato è una medicina territoriale umiliata, costretta a operare senza strumenti, mentre la burocrazia regionale invade sempre più pesantemente l’atto clinico e la libertà professionale del medico.
🛑 SNAMI Emilia-Romagna chiede:
La sospensione immediata del provvedimento e il ripristino della prescrivibilità per i MMG;
La pubblicazione dei criteri tecnici e giuridici con cui è stata adottata questa scelta;
La garanzia che nessun nuovo blocco prescrittivo venga imposto
📣 “La medicina generale non è un passacarte né un mero filtro burocratico: questa decisione mina alla radice la nostra funzione professionale e clinica e mette in difficoltà migliaia di pazienti, specialmente i più fragili e anziani che si vedranno costretti a rimbalzi continui come palline nel flipper”, dichiara il presidente SNAMI Emilia-Romagna, dott. Roberto Pieralli.



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