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Immagine del redattoreSNAMI Bologna

PS Porretta Terme: altri "piccoli passi" per lasciare il cerino in mano al Medico di PS ?

Ancora una volta, mentre sia sul livello Regionale che su quello Provinciale si cercano soluzioni collaborative, l’ Azienda USL non fa mancare momenti di tensione per le scelte non condivise con i professionisti che rendono tutto piu’ complesso.


In questi giorni diversi medici hanno segnalato un “passaparola” che informava informalmente gli operatori del pronto soccorso, che già da qualche giorno dovevano anche farsi carico di firmare le dimissioni dei pazienti pediatrici visti e gestiti dal pediatra presente in struttura.


La motivazione che avrebbero addotto i dirigenti, assolutamente inconsistente, è che il pediatra sarebbe li come consulente e non si sa bene quale “flusso informatico” dovrebbe essere sistemato.


Nella realtà dei fatti fino ad oggi il pediatra ha sempre gestito in autonomia i propri pazienti, essendo uno specialista di fascia di età e non uno specialista d’organo.


Non possiamo paragonare il pediatra ad un ortopedico o ad un neurologo. I medici del pronto soccorso, già oberati, e che spesso in molte fascie orarie sono l’unico medico responsabile anche della risposta nei reparti di degenza dell’ospedale, dovrebbero anche chiudere i referti, firmandoli, rimanendo coinvolti sia nell’ambito della responsabilità medico legale sia dovendo aggravare anche i propri oneri ed il tempo sul caso gestito da altri.


SNAMI ha immediatamente allertato e scritto alla Direzione Sanitaria dell’Azienda, lamentando che queste modifiche devono essere in primis discusse e poi formalizzate, inaccettabile che questo venga fatto tramite passaparola, a maggior ragione in un presidio ove buona parte del personale nemmeno e’ dipendente della struttura


In secondo luogo, il Sindacato respinge totalmente l’ipotesi di gestione dei casi fattivamente gestiti da altro specialista che, come fatto fino ad oggi, può continuare a gestire e chiudere i casi di pertinenza senza aggravio e non necessario coinvolgimento di altri colleghi.


Addossare ulteriori carichi al medico di PS significa che questo dovrebbe assumere onere di rivisitare il paziente, controllare anche l’operato dello specialista e avvallarne le scelte terapeutiche, cosa assurda e priva di senso dato che i medici del PS non sono specialisti della branca, e come tali non c’e’ motivo divengano firmatari del referto finale. Tutto questo comporta ulteriori tempi e oneri, e un disagio per il medico e per gli altri pazienti in gestione.


Mentre il sindacato attendeva riscontri nei tavoli formali, la direzione avrebbe alzato ulteriormente il livello di scontro reinoltrando “l’editto” ai medici operanti nel presidio, provocando la reazione a catena di diversi riceventi che hanno comunicato il preavviso di interruzione della loro attività se l’azienda non farà immediatamente retromarcia.


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