Medico deve essere professione liberale non condizionata
- 2 giorni fa
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SNAMI – Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani
Segreteria Emilia-Romagna
COMUNICATO STAMPA
“No agli incentivi per prescrivere dentro scostamenti percentuali : il medico non è un braccio operativo dell’azienda”
Lo SNAMI Emilia-Romagna e Modena rigettano in modo netto la logica dell’accordo sottoscritto dalla FIMMG di Modena con l’AUSL di Modena diretta da Mattia Altini e Romana Bacchi, accordo che prevederebbe un riconoscimento economico (1,2 euro per assistito/anno) ai medici che ridurranno lo scostamento prescrittivo del numero di visite ed esami prescritti rispetto al prescrittore “medio”.
È una filosofia che non appartiene e non può appartenere alla professione medica anche per il semplice motivo che finisce per legittimare un sospetto pericoloso agli occhi dei cittadini pazienti: ovvero che il medico possa essere, dietro mercede, “più appropriato” perché incentivato ad esserlo o ancor peggio che finisca per assecondare indirizzi prescrittivi “aziendalistici” secondo prefissati obiettivi numerici che poco hanno a che vedere con il reale bisogno del paziente e la relazione di cura.
Non certamente solo noi i riteniamo, ma il nostro stesso codice deontologico ritiene che l’appropriatezza sia un dovere deontologico quotidiano, non una prestazione a cottimo. Far passare di fatto, se non nelle intenzioni, l’idea che la prescrizione o la sua negazione possano essere condizionate o negoziate da un incentivo aziendale pubblico significa indebolire il ruolo del medico come figura di garanzia del cittadino e trasformarlo in una sorta di esecutore delle politiche di contenimento della spesa.
Questo è in evidente contrasto anche con la stessa filosofia delle professioni liberali, che esistono proprio per essere libere dall’interesse dell’ente erogatore.
Se un sindacato sottoscrive intese che possono far pensare che il medico non stia dalla parte del cittadino ma da quella dell’azienda, allora è doveroso dirlo con chiarezza.
Lo SNAMI non diventerà “più appropriato” per 1,2 euro a paziente. Dire questo significa anche ammettere implicitamente che prima non lo si fosse o lo si fosse meno: noi non lo accettiamo. Lo Snami non può che raccomandare ai propri iscritti di continuare a lavorare ogni giorno nel rispetto del Codice di Deontologia, prescrivendo ciò che serve, quando serve, a chi serve, e rifiutando condizionamenti economici che possano far dubitare anche solo per un istante della loro libertà di giudizio.
Per questo non abbiamo firmato quell’accordo e per questo, da domani, in tutti gli ambulatori dei medici SNAMI esporremo un avviso chiaro ai pazienti:
“Il sottoscritto medico aderente allo SNAMI, rende noto agli assisti di condividere il fatto che il proprio sindacato non abbia sottoscritto l’accordo che prevede incentivi per ridurre lo scostamento percentuale delle prescrizioni in quanto le decisioni cliniche e prescrittive debbano essere prese senza incentivi esclusivamente nell’interesse del cittadino assistito”
È così che si difende la credibilità della professione e il rapporto di fiducia con le persone. Non con i bonus.







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