23 ott 10:34 - DIRE Reg. Emilia-Romagna
AZIENDA CONDANNATA A RISARCIRE; SNAMI: ORA CARRADORI SI DIMETTA(DIRE) Bologna, 23 ott. - Arriva una severa scoppola per l`Ausl Romagna, condannata dal Tribunale civile di Ravenna a risarcire i medici del 118 lasciati senza stipendio per cinque mesi nel 2022.Un contenzioso nato dal rifiuto di sei medici di aderire al progetto di supporto degli ospedali varato dall`Azienda sanitaria, che per questo aveva deciso di adottare la linea dura nei loro confronti. Da maggio a settembre 2022, infatti, l`Ausl non ha corrisposto ai sei medici ribelli l`intera cifra prevista dall`accordo integrativo regionale che riguarda i servizi aggiuntivi resi nell`ambito dell`emergenza-urgenza. Non solo quelli in più richiesti in ospedale, dunque, che sono a latere rispetto al contratto e che sono su base volontaria, ma anche quelli relativi allo stesso 118 e che i medici hanno invece regolarmente svolto. I professionisti si sono quindi visti decurtare circa 900 euro ogni mese, per non aver svolto solo una parte dei compiti a loro richiesti. Da ottobre 2022 in avanti è poi intervenuto il nuovo accordo integrativo regionale, che ha sanato la situazione. Ma questa presa di posizione dell`Ausl Romagna è stata comunque stroncata dalla magistratura, che con la sentenza di ieri ha dato ragione ai ribelli . Nell`atto si dice infatti che "la decisione dell`Ausl appare scorretta" e che per di più "non trova conferma nel dato normativo. In secondo luogo, non tornano i conti". I medici infatti hanno sempre svolto tutte le attività previste dal contratto relativo ai servizi 118, tranne appunto l`integrazione con il Pronto soccorso. "Già di per sé risulta alquanto scorretto immaginare che per non avere svolto solo una parte dei compiti previsti non spetti nulla, visto che l`altra parte era stata svolta- si legge nella sentenza- in secondo luogo i conti non tornano perché non appare esserci una logica nemmeno matematica dietro il discorso dell`Ausl". (SEGUE) (San/ Dire10:34 23-10-24 .NNNN
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23 ott 10:34 - DIRE Reg. Emilia-Romagna
SANITÀ. MEDICI 118 SENZA PAGA, TRIBUNALE STRONCA AUSL ROMAGNA -2-
(DIRE) Bologna, 23 ott. - L`Ausl Romagna "vuole obbligare (dietro la minaccia della perdita dei 900 euro mensili aggiuntivi) i medici di emergenza a lavorare nei Pronto soccorso. Tuttavia come risulta dall`accordo aziendale del febbraio 2022 per chi lavorava volontariamente nei Pronto soccorso c`era un compenso orario aggiuntivo. Se invece non si lavorava volontariamente nei Pronto soccorso (ed essenzialmente è la posizione degli odierni ricorrenti) restava (per chi svolgeva le altre attività) il compenso di 900 euro mensili forfettizzato già previsto dall`accordo precedente. Ne consegue che va ritenuto che Ausl Romagna in effetti non abbia applicato l`accordo in questione", dice la sentenza. L`Azienda è stata quindi condannata a pagare ai medici gli stipendi arretrati, cioè 900 euro mensili da maggio a settembre compresi, per un totale di 4.500 euro ciascuno, oltre agli interessi e alle spese legali. La vicenda viene ricapitolata oggi da Roberto Pieralli, presidente dello Snami Emilia-Romagna, che chiede le dimissioni del direttore generale dell`Ausl Romagna, Tiziano Carradori. "Questo contenzioso è stato voluto dall`Ausl Romagna- attacca Pieralli- col diretto coinvolgimento del direttore generale, con prese di posizione pubbliche sulla stampa. Abbiamo tentato in tutti i modi, anche con le vie bonarie, extragiudiziali e ufficiali, negli incontri in Prefettura, di convincere l`azienda.Ma si è arrivati a uno scontro che era anche auspicato dalla stessa Ausl". (SEGUE) (San/ Dire10:34 23-10-24 .NNNN
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SANITÀ. MEDICI 118 SENZA PAGA, TRIBUNALE STRONCA AUSL ROMAGNA -3-
(DIRE) Bologna, 23 ott. - La scelta dell`Azienda sanitaria, spiega il sindacato, era legata alla mancanza di medici ospedalieri per il Pronto soccorso. Carenza a cui l`Ausl avrebbe voluto mettere una pezza appunto coi medici del 118. Tutto questo, ragiona però Pieralli, "non si capisce a chi abbia giovato", perchè l`azienda "è stata condannata a risarcire" i professionisti, i quali "hanno dovuto aspettare due anni per avere giustizia". In più, alcuni di loro "hanno poi comunque scelto di cambiare lavoro- rileva Pieralli- sono andati a svolgere altre funzioni e mansioni per l`insostenibilità del contesto". Questa vicenda, secondo lo Snami, ha infatti aggravato un clima già pesante in Romagna, con rapporti spesso conflittuali tra l`Ausl e i medici convenzionati. "C`è un clima insostenibile- afferma Pieralli- che fa scappare i professionisti, proprio in un momento di grande carenza. Molti vanno a lavorare anche a 100 chilometri da casa, pur di non avere a che fare con l`Ausl Romagna". In questo scontro, sottolinea lo Snami, la Regione non è mai intervenuta. "L`assessore Donini decise di non decidere- afferma Pieralli- e ha tentato di risolvere il problema andando verso un nuovo accordo regionale, che ha posto fine alla questione. Ma questo non ha cambiato il clima e quindi i professionisti si sono disaffezionati. Di conseguenza, riteniamo più che opportuno un passo indietro da parte del direttore generale dell`Ausl Romagna e le sue dimissioni". (San/ Dire10:34 23-10-24 .NNNN
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