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MA SIAMO SICURI CHE LAPROTEZIONE SIA "CIVILE" ?

AAROI-EMAC - ANAAO ASSOMED – CIMO FESMED - CISL MEDICI - FASSID (AIPACAUPI-

SIMET-SINAFO-SNR) - FIMMG – FIMP – FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI

SANITARI - FVM Federazione Veterinari e Medici - SMI – SNAMI – SUMAI

ASSOPROF - UIL FPL COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE AREE

CONTRATTUALI MEDICA, VETERINARIA SANITARIA



SINDACATI MEDICI: MA SIAMO SICURI CHE LA

PROTEZIONE SIA "CIVILE", DA CERTE AFFERMAZIONI

NON SI DIREBBE.



Siamo offesi, delusi e stanchi, dopo aver sentito, in conferenza stampa, le parole del Dott.

Fortunato Paolo D’Ancona, ricercatore dell’Istituto Superiore di Sanità, arrivare ad affermare

che non si sa se il personale sanitario sia stato contagiato “professionalmente oppure al di

fuori del luogo di lavoro”, parole non immediatamente smentite dal Capo della Protezione

Civile, Borrelli, che sa benissimo quanti, di che tipo e a chi ha consegnato i DPI.

Sono giorni in cui medici, infermieri e gli operatori sanitari sono in prima linea nella battaglia

contro il COVID 19 e per giunta senza o con inadeguati dispositivi di protezione individuale,

considerati necessari, per non rischiare la loro vita e quella dei loro pazienti, ed in alcuni casi

purtroppo perdendola la vita, senza per questo tirarsi mai indietro nonostante le palesi

negligenze e mancanze organizzativo-gestionali, visibili sia a livello nazionale, regionale e

aziendale, che stanno dimostrando una filiera di comando piena di vulnerabilità e di iniquità

scaricata solo sul Servizio Sanitario Nazionale.

A questo punto non si può che invitare - da un lato - il Dott. D’Ancona a dimettersi e ritornare

a fare il medico vero, quello che gli ammalati li cura non li conta con il pallottoliere, e quindi

invitarlo presso gli studi dei medici di medicina generale, dei Pediatri di libera scelta, presso i poliambulatori delle ASL e presso gli Ospedali pieni di pazienti COVID-19, o sospetti tali, ad aiutarci a visitare e curare i cittadini malati con i DPI "invisibili" forniti sinora e a mani nude.


Noi medici, però, siamo contagiati oggi, almeno positivamente, dalla "gratitudine "dei cittadini che ringraziamo per il Flash Mob di sabato, che ci da la forza di continuare in questa battaglia non facile, così facendo ci hanno fatto capire che sono loro la “Repubblica” di cui parla l’art. 32 della nostra Costituzione, non certo quelli come il dr. D’Ancona e quelli come lui, su cui non contiamo più, ne vogliamo più che contino per noi e per i nostri assistiti.

Solo garantendo la salute agli operatori sanitari tutti, con i fatti e non con le parole, avremo la speranza di poter salvare la popolazione e ricordiamo infine che questa era la prima

raccomandazione fatta dall’OMS ed è stata, ad oggi, proprio nelle azioni di questi soggetti

completamente disattesa.

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