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Impensabile taglio dei servizi di emergenza durante pandemia: SNAMI Scrive al Direttore Generale

Bologna li 13 Marzo 2020


Dott.ssa Chiara Gibertoni

Direttore Generale

Azienda USL di Bologna


P.c.


Ai Sindaci del Distretto

Alle Organizzazioni Sindacali Mediche e Infermieristiche



OGGETTO: Improvvisi Tagli dell’orario di copertura e calo della capacità assistenziale dell’ambulanza Vado 44 in piena emergenza COVID19




Spettabile Dott.ssa Gibertoni,

Ci viene riferito che con comunicazione odierna, 13 marzo, dal giorno 16 c.m. il Direttore della U.O. Pronto Soccorso ed Emergenza Territoriale Spoke abbia comunicato formalmente l’intenzione dell’ Azienda Sanitaria da Lei diretta, di dimezzare l’orario di attività e di ridurre la capacità assistenziale di una delle ambulanze presenti nella Val di Setta: sigla radio Vado44.


Riteniamo come tale riduzione sia inaccettabilmente pericolosa, ancor piu’ nel mezzo dell’emergenza pandemica, per il rispetto dei tempi di intervento in emergenza, comportando dalle ore 18 alle ore 06 del mattino il dimezzamento della capacità di trasporto ed intervento di ambulanza nell’area, potendo questa compensarsi solo con lunghi tempi di attesa per l’intervento di altri mezzi da aree territoriali adiacenti (es. San benedetto val di sambio, loiano, vergato o Bologna ) qualora risulti impegnata l’unica ambulanza presente a Sasso Marconi.


L’area territoriale comprende come noto un territorio difficile soggetto a frane e frequenti problemi di viabilità, non di meno tale postazione presidia anche l’asse autostradale che ben si capisce genera frequentemente incidenti con feriti multipli. A tal proposito vorremmo indicazioni dalla direzione se quantomeno sia intendimento fornirci di “barelle a castello”

o di piu’ spaziose e confortevoli “barelle matrimoniali” qualora un banale incidente dovesse produrre, come spesso accade, più feriti da trasportare.


Non sfugge tra l’altro che in questo preciso momento storico, esistono problemi ulteriori rispetto alla norma, gli stessi incrementano sensibilmente i tempi di impegno dei mezzi, solo alcuni esempi:

• Maggiori tempi di vestizione e svestizione nell’ uso dei pochi DPI rimasti, per gestire i pazienti a potenziale rischio

infettivo COVID

• Maggiori tempi di sanificazione e bonifica dei mezzi di soccorso usati per trasportare pazienti a rischio

• Maggior tempo di impegno dell’automedica con l’ambulanza sul posto, onde favorire la minor ospedalizzazione

possibile di pazienti trattabili a domicilio, nel tentativo di limitare gli accessi non strettamente necessari al pronto soccorso.


Riteniamo questa scelta poco oculata e pericolosa per la sicurezza delle cure ai cittadini dell’area, viene da chiedersi se i decisori percepiscano e siano consapevoli delle reali dinamiche del soccorso territoriale in questi ambiti.


Riteniamo e chiediamo formalmente che l’azienda faccia di tutto per scongiurare il taglio dell’orario di servizio di tale mezzo e si chiede piuttosto di invitare la Pubblica Assistenza all’assunzione diretta, in assenza di personale infermieristico, almeno di autisti soccorritori in grado di garantire la continuità della presenza del dispositivo



In attesa di un cortese e sollecito riscontro, l’occasione ci e’ gradita per porgere i piu’ cordiali saluti


Il Presidente Provinciale Il Responsabile di Settore

Dott. Roberto Pieralli Dott.ssa Anna Esquilini





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