ON.LE GIULIA GRILLO
Ministro della Salute
segreteriaministro@sanita.it
Gentile Ministro,
in riferimento alla recente nota inviataLe dal Presidente dell’Associazione a tutela dei cittadini Federconsumatori, dott. Emilio Viafora, in tema di mezzi di soccorso avanzato, ritengo doveroso, quale Presidente della FNOMCeO, rappresentante esponenziale dei medici chirurghi e degli odontoiatri, esprimere apprezzamento e condivisione, come già avvenuto in altre occasioni, per le argomentazioni portate sul tema alla Sua autorevole attenzione. I punti cardine delle tesi a Lei sottoposte, sono illuminanti sull’intera questione: - appropriatezza del mezzo; - qualificazione del personale addetto; - tempestività dell’intervento da garantire; - uniformità sul territorio nazionale.
Si tratta di strumenti e modalità organizzative senza i quali gli obiettivi di assicurare l’intervento assistenziale in emergenza urgenza non possono essere raggiunti. Un’assistenza tempestiva in condizioni di particolari gravità non può essere fondata su scelte e modalità organizzative che puntano soltanto a “recuperi contabili” di costi, come giustamente a Lei evidenziato, bensì passa attraverso il riconoscimento delle competenze delle diverse professioni sanitarie impegnate sul territorio che assicurano l’ottimizzazione dei risultati.
In primis, significa assicurare l’intervento dei medici responsabili del soccorso in coordinamento con l’opera degli infermieri autorizzati all’esecuzione di specifici atti. Significa in buona sostanza garantire un soccorso adeguato in termini di prestazioni, tempistica e appropriatezza. Non è accettabile, e i cittadini non potranno che concordare, che si considerino mezzi di soccorso demedicalizzati alla stessa stregua dei mezzi di soccorso avanzati con medici e infermieri. Il mezzo di soccorso avanzato è da intendersi per la FNOMCeO con medico e infermiere insieme; professionisti che grazie alle loro competenze complementari assicurano la qualità dell’assistenza e garantiscono una reale continuità di performance ospedale/territorio.
Il calcolo numerico, pertanto, volto a stimare il fabbisogno sanitario regionale dovrà basarsi su questo punto di partenza. Il soccorso territoriale per poter essere una reale risorsa dovrà garantire il trattamento sul posto e laddove necessario l’arrivo del paziente nella struttura adeguata nel minore tempo possibile e ciò comporta la necessità di ridefinire il sistema al ricorso dei numeri di emergenza da rendere disponibili. È necessario, quindi, pure in presenza del numero unico 112, prevedere la possibilità di utilizzo del 118, al fine di garantire l’ottimizzazione della interlocuzione tra cittadino e soccorritori evitando intermediazioni che in contesti di emergenza possono essere fatali. La FNOMCeO visti gli innumerevoli protocolli sparsi nei territori regionali, nell’ottica di rendere omogenea la risposta ai bisogni dei cittadini italiani e allo stesso tempo di tutelare la professione medica, quale garante dei diritti sanciti negli articoli 2,3 e 32 della Costituzione, chiede all’Onorevole Ministro un tavolo per esaminare queste procedure. Mi auguro, Onorevole Ministro, di potere illustrare con maggiore dettaglio la posizione della FNOMCeO su questa tematica di particolare delicatezza e di interesse prioritario per i cittadini.
Auspicando l’accoglimento delle istanze sopraesposte invio cordiali saluti
Filippo Anelli
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