Federconsumatori su posizioni analoghe a quelle di SNAMI che in Emilia Romagna ha piu' e piu' volte segnalato il problema dell'ambiguità di definizione che ha portato a confondere le competenze mediche con quelle infermieristiche.
Dalla loro nota: " Non ha poi alcun fondamento giuridico e deontologico la c o n f i g u r a z i o n e d i m o d e l l i d i s o c c o r s o a v a n z a t o a demedicalizzazione diffusa, giungendosi addirittura a configurare la sussistenza di una “nuova” tipologia di mezzi di soccorso avanzato i “mezzi di soccorso avanzato di base” senza medico. Tale modello risulta addirittura mutuato (si badi, solo ai fini del monitoraggio)nel D.M. del 17/12/2008, in pieno contrasto con il disposto delle linee guida del 1996, le quali si limitano ad affermare circa i mezzi di tipo A ( secondo la vecchia nomenclatura) che essi possano essere adibiti sia al “soccorso” (ovviamente di base!) che al “soccorso avanzato”, attività medica posta in essere tramite atti di diagnosi e cura a carattere specialistico complesso ai sensi dell’art. 1 comma 566 della legge n. 208 del 2015. Non è data pertanto dal “mezzo avanzato”, come sembrerebbe forse equivocarsi dal D.M. n. 70 del 2.04.2015 ma dall’ indispensabile azione del medico responsabile del soccorso coordinata con l’opera di infermieri altamente specializzati autorizzati all’esecuzione di specifici atti sotto la sua direzione e controllo. "
" E se il soccorso avanzato si completa inevitabilmente con l’operato medico tanto da prevedere paradossalmente l’automedica di supporto ai mezzi di base, se ne evince ancor più che le ambulanze “senza medico” debbano essere necessariamente espunte dal conteggio dei mezzi di soccorso avanzato nella valutazione del fabbisogno regionale. "
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