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Comunicato Stampa: Se il Medico per dare assistenza ai cittadini deve ricorrere al tribunale

Bologna 1 Febbraio 2022


PARADOSSALI ASSURDITA' PER UN MEDICO DI FAMIGLIA NELL' AZIENDA USL DI BOLOGNA !


Assistito e supportato da SNAMI, un Medico di Famiglia vince causa contro l' Azienda USL di Bologna.

Il ProfessionIsta, medico di esperienza, con molti anni di professione alle spalle, iscritto al corso di formazione specifica in medicina generale, aveva operato per lungo tempo con un incarico provvisorio di medicina di famiglia, in una zona disagiata dell'appenino, vedendosi riconosciuto dall' Azienda Sanitaria tutto il massimale di pazienti (1500) .


Quando lo stesso medico pero' aveva scelto di prendere l'incarico a tempo indeterminato, nello stesso posto ove già operava come precario, in un'area difficile dell' Appennino, L' Azienda USL gli aveva ridotto il massimale di pazienti assistibili a 500, provocando un significativo disagio alla popolazione che aveva fino a quel momento assistito e che non trovava medici di famiglia liberi in quel territorio e rendendo difficile se non impossibile coprire anche solo i costi di attività e trasferta a fronte di un ingente calo della retribuzione al professionista.


Siamo all'assurdo: un medico per poter esercitare la professione e assistere i cittadini che già stava assistendo a pari condizioni geografiche e di incarico, deve trascinare l' Azienda USL in tribunale. A far lo stesso lavoro da precario gli era consentito di avere in cura 1500 assistiti, ma se prendeva il posto da titolare, via il taglio netto nel numero di pazienti.

SNAMI Emilia-Romagna ha piu' volte contestato questa assurda politica secondo la quale viene incentivato il medico "usa e getta" e l’incremento di precarietà di rapporti convenzionali.


Se il medico rimane precario non gli vengono posti limiti di pazienti o di ore, ma se sceglie di lavorare stabilmente in un'area come quella in questione, difficile, questo massimale viene tagliato di due terzi, con la necessità poi di conferire altri incarichi provvisori ad altri professionisti e generare ulteriori precarietà.


Anche nella recente intesa che la Regione Emilia-Romagna ha sottoscritto con le OO.SS. SNAMI non ha smesso di evidenziare questa assurdità, definendo ampiamente insufficiente l'incremento minimo di massimale da 500 a 650 scelte e assurda questa politica regolatoria, scrivendo a verbale una ampia nota di dissenso.


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