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Comunicato Stampa - Clima pesante al 118 di Bologna - Sistema da rifondare

 

 

NOTA STAMPA

 

118 BOLOGNA – CLIMA ATTUALE FRUTTO DELLA ORAMAI PLURIENNALE POLITICA GESTIONALE DEL SERVIZIO: TASK SHIFTING – “ELITES” – IMPOSIZIONI IDEOLOGICHE SUI PROFESSIONISTI, FIDUCIA NEL MANAGMENT DEL SERVIZIO AI MINIMI STORICI E SEMPRE MAGGIORE DISTANZA TRA OPERATORI E MIDDLE MANAGMENT  

UNA BELLA GATTA DA PELARE PER L’ AZIENDA USL DI BOLOGNA

 

 

BOLOGNA LI 14 GENNAIO 2024 - Il clima generatosi negli ultimi anni al 118 di Bologna non è un problema nuovo. Non sappiamo se questo sia correlato agli avvelenamenti, ma quello che sappiamo per certo oramai è che gli avvelenamenti hanno portato all’emergere di un sistema e di un clima disfunzionale che oggi deve essere necessariamente corretto.

 

Le precise scelte di politica gestionale di chi ha diretto il servizio negli anni, hanno avuto un impatto non marginale sullo sviluppo di questo clima e di queste dinamiche. Oggi sono oggettive e di difficile risoluzione le problematiche createsi, la Direzione Generale dell’Azienda non avrà un compito facile nel tentare di ricomporre questo caos.

 

Per anni e anni si sono coltivati modelli di gestione divisiva tra gli operatori, imposizione di ideologie e visioni che hanno sempre più ampliato il distacco tra il middle management deputato a governare il 118, e gli operatori che ogni giorno devono garantire il servizio nel tentativo di salvare più vite possibile.

 

Una gestione divisiva, sorda alla condivisione che ha creato “fazioni e fratture”, discriminando sempre sulla base di improbabili criteri e per obiettivi spesso ritenuti irragionevoli dagli operatori.

 

Parlando per quanto concerne la compoente medica del sistema, non serve ricordare le note le vicende, ancora peraltro attuali, di sistematici tentativi di task shifting a personale infermieristico per delegare a questo azioni e competenze previste dalla legge solo per i medici, tagliano e chiudendo i veri Mezzi di Soccorso Avanzato con personale Medico ed Infermieristico a Bordo e tentando di far “telegestire” le terapie tramite, per esempio, il cosiddetto “Medico Link”. Pensate ci sia stato un bando per questa nuova posizione teoricamente afferente a un territorio comprendente 4 aziende sanitarie diverse e 3 province ? ovviamente no ! Vige un sistema di investitura cavallerizza dove taluni possono, altri non possono, e dove le critiche e proposte correttive motivate a una procedura inadatta sono state totalmente ignorate! Un messaggio chiaro: “ Si fa come vogliamo noi, noi siamo noi, voi non siete un ……”

 

Ma non solo il medico link, anche  le automediche, ricordiamo gli articoli di stampa dell’era pre COVID nei quali l’ Azienda AUSL annunciava “miglioramenti” proposti dagli studi del dipartimento di emergenza – 118 che riteneva di migliorare il servizio nel chiudere il punto di pronto soccorso aereoportuale del Marconi per esempio, sostenendo esattamente il contrario di quello che l’attuale Assessore e la stessa Azienda USL sostengono oggi a proposito dei CAU !

 

L’elisoccorso poi …. Una storia infinita già agli onori della cronaca almeno dal 2016, continue discriminazioni tra professionisti, per esempio i medici convenzionati 118, che tra i propri compiti contrattuali hanno anche l’elisoccorso, hanno subito sistematiche discriminazioni rispetto la possibilità di accedere al servizio stesso. Il paradosso finale un collega Anestesista Rianimatore che per anni ha lavorato come medico in elicottero a Bologna e che faceva la formazione per Pavullo, appena ha modificato il contratto di lavoro, prendendo proprio il contratto 118 che prevede anche l’elisoccorso, non ha piu’ avuto modo di farlo e gli è stata anche cancellata la formazione per Pavullo. Paradossale no?

In pratica se il tuo contratto di lavoro lo prevede, non te lo fanno fare, ma se invece sei di qualche “cerchia ristretta”, allora nessun problema. I bandi per accedere all’elisoccorso, tuttavia, non si vedono …. Li abbiamo chiesti ma pare non esistano… evidentemente sussiste un’ivestitura nobiliare rispetto chi puo’ andare, per esempio, all’elisoccorso di Pavullo nel Frignano. Anche i medici e infermieri delle altre Aziende Sanitarie, Modena compresa, se lo chiedono …. E per questo come SNAMI ha interessato sia la Direzione che l’ Anticorruzione al fine di procedere con le doverose verifiche del caso.

 

Medici considerati di serie A e di Serie B – Infermieri considerati di Serie A e di Serie B, bandi mancanti, funzioni contrattuali precluse, percorsi amministrativi a dir poco nebbiosi, e tante attività “ordinarie” come per esempio l’elisoccorso, gestite come attività in orario eccedente e pagato a parte, generando ovviamente differenze retributive e malumori.

 

Un sistema nel quale le politiche gestionali di fatto sono percepite come torbide e discriminatorie non può che divenire, presto o tardi, terreno fertile per disfunzionalità di ogni genere, liti, competitività sleali se non peggio.

 

Il dramma di tutto questo è che il sistema 118 è il primo sistema di aiuto e soccorso pubblico, e non può permettersi che questo sia il clima di lavoro che gli operatori sono costretti a subire. Non può permettersi che questo sia il modello gestionale.

 

Questo è un lavoro di precisione, di impegno, dedizione ed attenzione ad ogni singolo intervento.

Ogni chiamata, non importa quanto semplice o complessa, non importa quanto drammatica o meno, ogni chiamata ha la sua importanza e spesso si porta via con sé una piccola parte di te come operatore. Serve una rete di colleghi, tra i quali ci sia fiducia, stima reciprica, supporto e la consapevolezza che il sistema possa supportarti non solo a parole o con articoli di giornale.

Un sistema che possa aiutarti ogni giorno ad affrontare questo difficilissimo lavoro tenendo assieme i pezzi.






 

 

 

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